Simbiosi industriale: zero sprechi per un’economia sempre più circolare

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La simbiosi industriale punta a favorire il passaggio ad un’economia circolare riducendo a zero gli sprechi generati dai processi produttivi. Le sinergie di condivisione e scambio delle materie di scarto attivate dalle imprese che attivano il processo, innescano dei meccanismi virtuosi per lo sviluppo economico e ambientale dei territori. è un processo di rigenerazione delle risorse coinvolte nei processi produttivi. 

Già nel piano d’azione dell’Unione Europea del 2015, la simbiosi industriale era parte integrante della politica industriale e ambientale del nostro Continente. Negli anni, le policy europee ne hanno promosso l’implementazione arrivando a definirlo, con maggior chiarezza, nel piano d’azione del 2020 incentrato sull’incremento della circolarità dei processi produttivi. Anche in Italia, la simbiosi industriale si sta progressivamente affermando come soluzione pragmatica e innovativa per la gestione delle risorse all’interno del ciclo produttivo.

Cos’è la simbiosi industriale

La simbiosi industriale è un processo di rigenerazione delle risorse coinvolte nei processi produttivi. Basandosi sui principi dell’economia circolare, prevede la condivisione delle materie di scarto tra le imprese associate. In questo modo, collegando le aziende tra loro, si crea una rete di rapporti di interdipendenza per cui lo scarto prodotto dall’una diventa materia prima per l’altra che lo riceve. L’aspetto più interessante riguarda il concetto di scarto: vi rientrano non solo i materiali come sottoprodotti o rifiuti ma anche i cascami energetici, i servizi e l’expertise.

Benefici

I benefici generati dalla condivisione, tra aziende diverse, delle risorse di scarto o in esubero sono molteplici. Innanzitutto, bisogna considerare il risparmio economico generato dal mancato smaltimento dei rifiuti e dalla condivisione e vendita di energia che viene rimessa in rete. A questo va ad aggiungersi il beneficio ambientale dato dal mancato consumo di nuove risorse primarie. Una soluzione win-win in cui tutti i soggetti coinvolti traggono vantaggio dalle interazioni reciproche contribuendo alla valorizzazione delle risorse locali e ai processi di eco-innovazione. Ne è esempio la città di Kalundborg in Danimarca. Coinvolgendo 12 imprese, 500 dipendenti e 20000 abitanti il comune danese è ormai un sistema più che rodato di simbiosi industriale. Basti pensare che la centrale termo-elettrica presente non solo fornisce il calore per le attività di due industrie ma, attraverso la rete di teleriscaldamento, è anche la fonte energetica principale per la città.

Situazione in Italia

Anche in Italia stiamo assistendo ad un progressivo interesse verso le soluzioni di simbiosi industriale già regolamentato, a livello regionale, dalla normativa sulle APEA (Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate).

Sulla spinta di una crescente attenzione per l’economia circolare e le best practices per la sostenibilità, la simbiosi industriale si pone, oggi, come soluzione ottimale per costruire un’economia competitiva e sostenibile soprattutto nel nostro sistema Paese: la mancanza di materie prime rende economicamente più sostenibile il perseguimento di un approccio di recupero delle risorse di scarto. Se a questo aggiungiamo la dipendenza energetica da paesi terzi, appare evidente la necessità di implementare un processo in grado di valorizzare le risorse di scarto coinvolte nei processi produttivi.

Nel PNRR approvato nel 2021, la simbiosi industriale è identificata come strumento per il raggiungimento degli obiettivi legati allo sviluppo dell’economia circolare. Per questo motivo, sono previsti appositi strumenti finanziari e normativi a supporto dei progetti che si sviluppano in questo ambito.

Al momento, con il supporto di ENEA, diverse regioni italiane hanno avviato dei progetti di simbiosi industriale. Per agevolare la diffusione di modelli di simbiosi industriale, ha anche implementato una piattaforma per agevolare l’interconnessione tra aziende facilitando lo scambio di risorse. Allo stesso tempo, ha creato la rete italiana di simbiosi industriale: SUN – Symbiosis Users Network che promuove l’eco-innovazione e la transizione verso l’economia circolare facilitando la collaborazione dei diversi operatori, pubblici e privati, sul tema della simbiosi industriale.

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