Superbonus 110%: la scelta green

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La crisi pandemica che ha coinvolto i governi mondiali ha segnato un punto di svolta per l’economia globale. La necessità era una: ricostruire un mercato che sapesse guardare al futuro. Questo era il momento giusto per investire in un modello economico sostenibile in grado di affrontare la sfida climatica. Tra gli obiettivi, riuscire a coinvolgere la collettività: i privati cittadini diventano i protagonisti della svolta green. Da questa consapevolezza è ripartita l’Italia inserendo, nel Decreto Rilancio 2020, il Superbonus 110%.

Cos’è il Superbonus 110%?

Il Superbonus 110% è un’agevolazione fiscale prevista per gli interventi di riqualificazione energetica e sicurezza sismica degli edifici. L’incentivo è rivolto a condomìni, persone fisiche e altri soggetti che possono beneficiare di un credito di imposta pari al 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2022.

Cosa significa?

Semplificando, la misura, così costruita, fa sì che i privati possano riqualificare il proprio immobile a costo zero. Come? Esercitando l’opzione dello sconto in fattura, il cittadino può cedere il credito di imposta generato a imprese, fondi e finanziatori che sosterranno i costi dell’intervento.

In questo modo si è creato un meccanismo virtuoso che, se da un lato ha contribuito ad una rapida ripresa economica del Paese, dall’altro sostiene e incentiva la rivoluzione green per la transizione energetica.

I vantaggi per la collettività

Anticipando gli sviluppi ripresi nel PNRR, il Superbonus 110% ha innescato un percorso di riqualificazione edilizia necessario per mettere in sicurezza il patrimonio immobiliare del nostro Paese a vantaggio della collettività. Da un lato, abbiamo i privati cittadini che, a costo zero, possono migliorare l’efficienza degli edifici riducendo i consumi energetici con relativo risparmio direttamente in bolletta. Già la sola adozione del cappotto termico, unita alla sostituzione degli impianti di riscaldamento centralizzato con sistemi più efficienti, genera un risparmio in bolletta di circa il 50%. In più, la possibilità di far rientrare, tra le spese per l’intervento, anche l’installazione dei pannelli fotovoltaici permette di ridurre ulteriormente i consumi. Come? Semplicemente autoproducendo e autoconsumando l’energia necessaria per la gestione delle parti comuni secondo le modalità previste dal GSE.

Dall’altro, abbiamo le imprese del comparto edile che possono aumentare il proprio fatturato grazie al maggior volume di lavori. Allo stesso tempo, lo Stato può migliorare le condizioni del parco immobiliare del Paese sostenendo l’aumento dell’occupazione e del reddito.

Riduzione delle emissioni di CO2

Oltre al risparmio economico generato per i cittadini, il Superbonus 110% sostiene il percorso che il nostro Paese sta seguendo per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Secondo i calcoli, la riqualificazione degli edifici attualmente in classe energetica F e G permetterebbe un abbattimento potenziale delle emissioni di CO2 pari al 50%. Un risultato importante che agevolerebbe il delicato percorso di transizione energetica che il nostro Paese e l’UE hanno delineato sottoscrivendo il Green Deal europeo. In quest’ottica, aderire al Superbonus 110% diventa una scelta strategica per la definizione di un’economia davvero sostenibile che curi l’interesse del Pianeta e della collettività.

Grazie a questo intervento, è possibile avviare quel percorso di trasformazione che coinvolge ognuno di noi rendendoci davvero protagonisti del futuro: comfort abitativo, riduzione delle emissioni, sicurezza degli edifici, riduzione di consumi e sprechi sono tutti benefici, tangibili e immediati, in grado di migliorare l’asset sociale. È un’occasione di ripartenza importante per l’intero sistema Paese.

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